Disturbo d’ansia in età evolutiva-come riconoscerlo e cosa fare
In età evolutiva il disturbo d’ansia generalizzata (DAG) si manifesta con preoccupazioni eccessive e incontrollabili rispetto a una grande quantità di eventi o attività quotidiane.
Anche se bambini più piccoli possano mostrare segni di eccessiva ansia, il disturbo d’ansia generalizzata si sviluppa all’incirca all’età di 12 anni.
Nonostante possa esserci consapevolezza dell’eccessività delle loro preoccupazioni rispetto alle diverse situazioni, bambini e ragazzi, sentono di non essere in grado di avere un controllo su esse.
Il disturbo d’ansia generalizzata può comparire spesso assieme ad altri disturbi tra cui ansia sociale, ansia da separazione, depressione e disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
A differenza delle normali preoccupazioni, o paure vissute durante l’infanzia, il disturbo persiste per almeno sei mesi e causa una compromissione del funzionamento in ambito sociale, scolastico e familiare.
Le preoccupazioni più frequenti nei bambini e adolescenti riguardano le prestazioni scolastiche presenti e future, prestazioni sportive, relazioni sociali, aggressioni fisiche e disastri naturali.
Spesso i giovani s’impongono alti standard nel raggiungimento dei loro risultati e sono eccessivamente critici nei propri confronti nel caso in cui questi non siano raggiunti. A volte i bambini con disturbo d’ansia generalizzata non sono nemmeno disposti a provare nuove attività se non possiedono la certezza di esserne all’altezza o ancora sono portati ad abbandonarle in corso d’opera se ritengono che le loro prestazioni non siano adeguate.
I ragazzi con questo disturbo sono spesso descritti come “piccoli adulti”, data la loro propensione ad angosciarsi per questioni non adatte alla loro età (ad esempio, il bilancio familiare, lo stato di salute della nonna o del fratellino).
Le loro preoccupazioni si associano molte volte alla tendenza al perfezionismo e a una stretta aderenza alle regole, che li porta a ripetere delle attività al fine di assicurarsi che siano perfette (come ad esempio, riscrivere i compiti per aver commesso un solo piccolo errore).
Per cercare di alleviare le loro ansie sono spinti a ricercare costantemente rassicurazioni (come ad esempio chiedere a un genitore di rivedere compiti a casa diverse volte, per assicurarsi che sia perfetto) o assumono atteggiamenti controllanti sugli altri (ad esempio chiamando i genitori più volte al giorno, per assicurare che stiano bene). Si preoccupano in maniera eccessiva per le loro capacità o prestazioni e per questo sono alla continua ricerca di approvazione.
Bambini e ragazzi con disturbo d’ansia generalizzata presentano inoltre grosse difficoltà nel prendere delle decisioni, tendono all’isolamento sociale e assumono un atteggiamento di procrastinazione, tendono cioè a rimandare costantemente.
Di seguito un elenco dei sintomi cognitivi, comportamentali e fisici più comuni, manifestati dai bambini con Disturbo d’ansia generalizzata a casa:
- Preoccupazioni riguardanti le prestazioni scolastiche, sportive, sociali, la salute e le finanze familiari
- Preoccupazioni riguardo alla puntualità
- Preoccupazioni riguardanti il possibile verificarsi di terremoti, guerre o altri eventi catastrofici
- Perfezionismo e paura di sbagliare
- Impiegare troppo tempo nel fare i compiti
- Mancanza di fiducia in se stessi
- Continue richieste di approvazione
- Richieste di rassicurazione
- Presenza di sintomi fisici come mal di testa, mal di stomaco, stanchezza e dolori muscolari
- Disturbi del sonno
- Riferita sensazione d’irrequietezza
- Irritabilità
- Difficoltà di concentrazione
- Vuoti di memoria
- Frequenti autocritiche
- Tendenza a evitare nuove esperienze
- Paura delle critiche e dei giudizi negativi riguardo alle loro capacità
- Tendenza a preoccuparsi eccessivamente degli eventi negativi vissuti dagli altri per paura che possano accadere a loro o alla propria famiglia.
I SETTE CONSIGLI UTILI ALLA FAMIGLIA PER GESTIRE IL DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA DEL PROPRIO FIGLIO.
Di seguito sono elencati alcuni suggerimenti generali per aiutare il vostro bambino a far fronte al suo disturbo d’ansia generalizzata:
1.Spiegate al bambino che cos’è l’ansia. Dare un nome a tutto quello che provano li tranquillizza. Diciamo a nostro figlio che l’ansia è un normale meccanismo utilizzato dal nostro corpo per segnalarci un pericolo. Non è pericolosa e nonostante sia qualcosa di eccessivamente “fastidioso”, ha una durata limitata nel tempo. Questo sistema è talmente efficiente che si attiva anche quando non esiste un pericolo reale, così finisce per fornirci un falso allarme. Non deve essere per forza presente qualcosa per farlo scattare, basta solo un pensiero! Quando la nostra mente continua a produrre pensieri, facendoci credere costantemente di essere in pericolo il sistema di allarme si attiva in molte situazioni fino a diventare un problema.
2.Ascoltate e cercate di comprendere i suoi sentimenti. Provate a immedesimarvi in vostro figlio. Cercate di capire quali emozioni e che comportamenti mettereste in atto se viveste costantemente nella paura che qualcosa di terribile potrebbe succedere da un momento all’altro.
3.Mantenete la calma. I bambini percepiscono le emozioni dei genitori e le utilizzano per valutare la pericolosità delle situazioni. Stare calmi li aiuterà a fare altrettanto.
4.Incoraggia il bambino a non richiedere rassicurazioni. Un buon modo di combattere l’ansia consiste nel far acquisire al bambino maggior confidenza con l’incertezza. In fondo non potete assicurare a vostro figlio che ciò che teme non si verificherà, che i compagni non lo prenderanno in giro per qualcosa o che la verifica andrà bene. Non possiamo saperlo neanche noi! Possiamo però comunicargli la nostra fiducia sul fatto che potrà affrontare e gestire la situazione con successo. Non potendosi basare sulle vostre rassicurazioni, i bambini e i ragazzi avranno così la possibilità di imparare nuove strategie per gestire l’ansia. Questo aumenterà il loro senso d’indipendenza e di competenza.
5.Sviluppare un pensiero realistico. Aiutate il bambino o l’adolescente a trovare un modo per esaminare il contenuto dei suoi pensieri e per decidere in merito all’oggettiva pericolosità della situazione temuta. Insegnategli a considerare delle spiegazioni e degli scenari alternativi.
6.Favorire la partecipazione del bambino nelle attività. Evitare situazioni temute può essere molto efficace per ridurre l’ansia nel breve periodo, ma a lungo termine ci impedisce di sperimentare la nostra capacità di farvi fronte. Il vostro bambino potrebbe voler evitare attività divertenti, come partecipare a una festa di compleanno o giocare in una squadra sportiva. Incoraggiatelo ad affrontare le sue paure, a partecipare a giochi, sport e nel fare nuove amicizie. Questo gli permetterà di accrescere il suo senso di competenza.
7.Premiate gli sforzi. Premiate i piccoli risultati. Utilizzate, ad esempio, le occasioni in cui consegna un compito all’insegnante, chiedendovi solo una volta di controllarlo, per lodarlo e premiarlo.
Fonte: Istituto Beck-Terapia cognitivo comportamentale